Per Arthur Upfield il successo arriva con una storia di sangue.
Sangue che scorre e tinge di rosso l’outback australiano, che dilaga come i fiumi gravidi di pioggia; sangue che richiama gli uomini alla proprie origini, infischiandosene dello spazio, del tempo e delle misere convenzioni sociali. Prima di perdervi nelle sterminate piane australiane, andatevi a leggere qualcosa sulla vita del giovane Arthur, fallito rampollo inglese e tracker nelle terre rubate ai nativi, nell’Australia dei primi del Novecento.
Solo allora potrete varcare la soglia della tenuta Barrakee, mescolarvi senza timore ai mandriani e agli abo; condividerne le sbornie, i sospiri, le risse e i segreti, sentire strisciare sulla pelle il razzismo onnipresente, infezione latente che ieri come oggi è parte integrante della società umana.
Solo allora potrete stringere la mano all'ispettore Napoleone Bonaparte e seguirne il cammino tra gli eucalipti e i cespugli di eremofile.
Solo allora The Barrakee Mystery farà vibrare d'un tratto le sue pagine e i suoi abitanti vi sveleranno il loro vero volto, scrollandosi di dosso la polvere vecchia cent’anni, mormorando all’orecchio attento l’ingiustizia e la complessità della vita.
Solo allora il giovane Arthur W. Upfield si mostrerà a voi e diventerà uomo, chiave di volta di un vero e proprio romanzo di formazione.
Una riflessione per i nostri lettori. Parte del fascino delle storie di Arthur Upfield risiede nella rappresentazione autentica di molti aspetti della vita nell'outback australiano negli anni Trenta e fino agli anni Cinquanta. Accade che riflettano e ritraggano atteggiamenti ingiustificabili e modi di dire di quell'epoca - e non solo, come la quotidiana attualità italiana non manca di far notare - in particolare nei confronti dei nativi australiani e delle donne.
Siete avvertiti.
Arthur Upfield nasce a Gosport, in Inghilterra, nel 1890. Suo padre, un drappiere, lo mandò in Australia nel 1911. Il 23 agosto 1914 si arruolò nella Prima Forza Imperiale Australiana. Sopravvissuto a Gallipoli e alla guerra di trincea in Francia, nel 1915 Upfield sposò in Egitto un'infermiera australiana, Anne Douglass. Congedato in Inghilterra nel 1919, fece ritorno in Australia con la moglie e il figlio nel 1921.Upfield trascorse circa dodici anni svolgendo diversi lavori nell'outback australiano, dove rimase affascinato dalla cultura aborigena. Osservando le incredibili capacità di sopravvivenza dei nativi australiani in questo ambiente ostile, creò il personaggio dell'ispettore Napoleone Bonaparte, ispirato da Leon Wood, un aborigeno meticcio impiegato come tracker dalla polizia del Queensland.
Federica Angelini vive a Ravenna dove traduce narrativa dall’inglese e dal francese. Ha una laurea in Traduzione, conseguita alla S.S.L.M.I.T dell’Università di Bologna. Ama molto il giallo e ha tradotto la serie di Nestor Burma di Léo Malet pubblicata da Fazi.
Raphael d'Abdon e' nato a Udine nel 1974 e dal 2008 vive a Pretoria (Sudafrica). Scrittore, traduttore, ricercatore e poeta, e' l'autore di 4 raccolte di poesie e di numerosi racconti, articoli e saggi. E' Research Fellow al dipartimento di English Studies della University of South Africa, poetry editor della rivista letteraria BKO e coordinatore per il Sudafrica dell'Africa Haiku Network.